EcoFoodFertility, il nuovo modello di valutazione dell'impatto ambientale sulla salute umana

REPUBBLICA; gli spermatozoi ci diranno quanto siamo inquinati

quanto siamo inquinatiChe l'inquinamento possa danneggiare la fertilità maschile non è una novità, e tanti studi lo confermano. Mentre il progetto Ecofoodfertility continua a lavorare per indagare e misurare l'impatto degli inquinanti ambientali sulla salute degli spermatozoi. "Nel lavoro presentato qui ad Eshre - precisa Luigi Montano, Urologo e andrologo alla Asl di Salerno e coordinatore del progetto - abbiamo confrontato 222 maschi, omogenei per età, stile di vita (non fumatori), indice di massa corporea, provenienti da due zone della Campania: la terra dei fuochi, ad alto impatto ambientale, e la zona del Sele, nel Salernitano, poco inquinata.

CORRIERE della SERA: Inquinamento e infertilità giovanile Si cercano 150 ragazzi bresciani

inquinamento e infertilita giovanile corriere della seraPiù che il sangue, la vera cartina da «tornasole» dell’inquinamento è il liquido spermatico. Analizzando alcuni biomarcatori si può capire la concentrazione di metalli pesanti nell’organismo, ma anche i danni che stanno provocando. Prima di tutto a livello di fertilità. È per questo motivo che anche a Brescia si stanno reclutando — con fatica — 150 ragazzi tra i 18 e i 22 anni, in modo da avere un campione significativo e incrociare i loro dati con quelli che si stanno raccogliendo nella valle del Sacco (Frosinone) e nella Terra dei Fuochi (Napoli/ Caserta).

Pur con le dovute differenze, il minimo comune denominatore con Brescia è la presenza di inquinanti nel suolo, nell’acqua e nell’aria. Lo studio – coordinato a livello nazionale dall’uroandrologo Luigi Montano (Asl Salerno) e, a Brescia, dal professor di Epidemiologia Francesco Donato – mira a costruire «un modello di intervento per la prevenzione dell’infertilità in adolescenti sani» che risiedono «in aree a forte impatto ambientale».

BresciaOggi: Smog e infertilità un'indagine

Tracce di inquinamento sono riscontrabili nel liquido spermatico. Analizzando alcuni biomarcatori si può capire la concentrazione di metalli pesanti nell'organismo, ma anche i danni che stanno provocando.
Prima di tutto a livello di fertilità. È per questo motivo che anche a Brescia si stanno reclutando 150 ragazzi tra i 18 e i 22 anni, in modo da avere un campione significativo e incrociare i loro dati con quelli che si stanno raccogliendo nella valle del Sacco (Frosinone) e nella Terra dei Fuochi (Napoli/Caserta).

Il fatto vesuviano: Inquinamento e infertilità

È da quale anno che il tema della Terra dei Fuochi sembra essere uscito dalle agende dei media, dopo il clamore che invece aveva avuto in precedenza; eppure, una ricerca lancia un nuovo allarme sulla salute delle persone che vivono nella zona a cavallo tra le province di Napoli e quella di Caserta, e in particolar modo degli uomini. Il rapporto tra inquinamento e infertilità Come rivela la Società Italiana di Andrologia, c’è un preciso e forte legame tra inquinamento e infertilità maschile,

CORRIERE: IL PROGETTO. Studio finanziato dal Ministero

Fast, gli spermatozoi come spie di salute.
Gli effetti dell'inquinamento e le strategie di risposta testati su 450 giovani attraverso il seme umano Invece del sangue, il seme umano. Come «sentinella» della salute ambientale. .
Perché gli spermatozoi sono tra le cellule più sensibili in assoluto, e possono rivelare alterazioni dovute all'inquinamento più precocemente rispetto al sangue.

Studio su inquinamento e fertilità: si cercano 150 ragazzi

Uno studio indipendente che prende in esame il rapporto tra fertilità maschile e inquinamento. E il Nord sarà rappresentato da Brescia; il Centro dalla Valle del Sacco nel Frusinate e il Sud dalla Terra dei fuochi.
Si cercano in tutto 450 ragazzi sani, tra i 18 e i 22 anni, non fumatori, non bevitori (sono ammessi 4 bicchieri di vino o birra alla settimana) e che non assumono integratori, verranno sottoposti gratuitamente a visite, analisi del sangue e quindi ad un’indagine sullo sperma.

Repubblica - Inquinamento: a rischio la fertilità maschile

repubblica inquinamento e fertilita a rischioI ricercatori italiani guidati da Montano hanno misurato i livelli di inquinamento atmosferico - benzene e particolato PM10 e PM2.5 - nelle diverse aree studiate e l’hanno messo a confronto con i livelli di frammentazione del DNA spermatico in oltre 300 soggetti.  Livelli che nelle aree a rischio dal punto di vista ambientale come Taranto e la Terra dei fuochi sono risultati significativamente maggiori - circa il 30% - rispetto a quelli delle aree di controllo di Palermo e Salerno.  

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LA Via Dell'Estinzione - La Stampa

la stampaNon è la prima volta che sentiamo allarmi di questo genere, cioè di specie animali che spariscono. Senza scomodare lo sconvolgimento cosmico dell’estinzione improvvisa dei dinosauri che per decine di milioni di anni caratterizzarono la zoologia terrestre, la cosa, certo su scale molto meno vistose, è già avvenuta innumerevoli volte. Cito ad esempio il Dodo che viveva nell’isola di Mauritius. Era un’animale molto mite, una specie di grosso colombo, che si lasciava catturare con facilità. Gli europei che erano arrivati fino a Mauritius, quindi, li acchiappavano e se li mangiavano anche se pare che la carne non fosse granché, non pensando che, finito il numero di esemplari della colonia, non dando il tempo per la loro riproduzione, la specie si sarebbe estinta. E così fu.  

I figli degli uomini - Wired

«Ricordo bene il tono sicuro di un biologo quando fu definitivamente accertato che non esisteva una sola donna incinta in tutto il mondo: “Ci vorrà del tempo per scoprire le cause di questa apparente sterilità universale”, diceva. Sono trascorsi 25 anni e nessuno ci crede più: con tutta la nostra sapienza, intelligenza e potenza non sappiamo più fare quello che gli animali fanno senza pensare».